Raffaella Perdicchia
Brezza di vita
Tecnica
Racconto breve
Descrizione
Siamo tutti in pericolo…sempre. Ce lo dicono i grandi scrittori, da quelli classici ai moderni, che affrontano il grande tema della precarietà della vita umana.
Si sta come/ d’autunno/ sugli alberi/ le foglie, scriveva Ungaretti.
Che sia la guerra, una malattia, un dolore o la morte, l’uomo deve districarsi tra tanti imprevisti, schivare i colpi, consapevole del fatto che prima o poi cadrà. C’è un inizio certo ed una fine certa, ma quello che sta nel mezzo è un continuo chi va là. È vita. Il racconto cerca di descrivere proprio questo, il sopraggiungere nelle nostre vite di un pericolo inaspettato, il Covid 19, un pericolo che, come una violenta tempesta, porta morte e dolore. Il pericolo, a volte, non ha un volto, non si vede, ma striscia silente ed esplode all’improvviso. A chi sopravvive il difficile compito di ricostruire, di andare avanti, di guardare al futuro con speranza. Perché quando la tempesta passa, quello che resta è una brezza leggera che non sa più di orrendo, ma di vita che torna alla vita.
Biografia
Raffaella Perdicchia, leccese di nascita, anno 1974, ha frequentato il Liceo classico a Casarano e, in seguito, L’Università del Salento, conseguendo la laurea in Lettere classiche con una tesi in Letteratura latina. Subito dopo collabora con la Scuola di specializzazione in Beni Archeologici “Dinu Adamesteanu”, scrivendo un capitolo del libro Castrum Minervae a cura del prof. Francesco D’Andria, e con alcuni comuni con progetti per la promozione della cultura e del territorio. Nel 2006 si trasferisce a Lecco e inizia ad insegnare in vari licei della provincia, continuando a studiare e ad aggiornarsi. Appassionata di letteratura e di poesia, si è sempre impegnata nella divulgazione della lingua italiana. Legge di tutto, guarda film e serie, ama la fotografia, l’arte in tutte le sue forme, il teatro e, ovviamente, il mare. Il suo rifugio è da sempre la scrittura.
raffaellaper74@gmail.com