Gabriella Benedini
Tecnica
Serie di sette tavole polimateriche su legno, cm 37 x 29 circa ciascuna
Firmate e datate G. Benedini 2020
Realizzate durante il periodo del lockdown indicato sul retro con C.V. (corona virus)
Descrizione
Sono piccole opere fatte durante la chiusura più severa e in tutta solitudine. Ogni tavoletta è una musica nel buio interrotto da piccole luci e qualche stella. I fili bianchi tesi sono corde di immaginari strumenti musicali che nella notte del lockdown vibrano interrompendo il grande silenzio e la solitudine.
Biografia
Cremonese di nascita, classe 1932, e milanese di adozione, Gabriella Benedini frequenta l’Istituto Paolo Toschi di Parma. Determinante è il soggiorno dalla fine del 1957 a Parigi, occasione di incontri e di confronti con una cultura vivace e internazionale e dove espone le prime opere. Rientrata in Italia nel 1960, sceglie di stabilirsi a Milano e grazie all’amico Bepi Romagnoni conosce la Galleria Bergamini dove nel maggio del 1962 tiene la prima personale. Riceve numerosi riconoscimenti, tra cui nel 1966 il premio all’XI Concorso Nazionale di Pittura Premio Ramazzotti e nel 2009 quello per il progetto di riqualificazione di un angolo particolarmente suggestivo di Milano presentato a Scultura nella città. Progetti per Milano. E’ invitata nel 1965 alla IX Quadriennale d’Arte di Roma e nel 1986 espone alla XLII Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia nella rassegna Arte e Scienza Arte e alchimia, curata da Arturo Schwarz. Moltissime le rassegne che documentano la sua instancabile attività, la sua urgenza di esprimere il suo ricco mondo interiore.